Brevi racconti familiari, pensieri, frasi e parole in ricerca
di senso, fede e felicità.
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IL CIELO E LO SGUARDO - testi di Daniele Carraro
In certi giorni il clima a casa diventa burrascoso. Nuvoloni d'ira si alzano in cielo su fastidiosi atteggiamenti ripetuti. Soffiano rigidi venti d'imposizioni sui figli. Rimbombano tuoni di fragorose proteste. Poi, fitte grandinate di parole ghiacciate vanificano il paziente lavoro educativo, rovinando i germogli di relazione genitori-figli, fino a guastare la serenità tra moglie e marito.
È normale, succede in natura e in famiglia. Ciò che mi preoccupa, invece, è il perdurare del maltempo, magari nei cambi di stagione.
È normale, succede in natura e in famiglia. Ciò che mi preoccupa, invece, è il perdurare del maltempo, magari nei cambi di stagione.
IL VALORE DI OGNI VITA
Mi volto e osservo i lineamenti del viso di mio figlio, così familiari e irripetibili. Lo riconoscerei in mezzo a tutti, è speciale per me, ma agli occhi degli altri anche lui fa parte di una massa. Eppure ogni individuo è prezioso, chiunque sia. Non per quello che fa o per quello che ha, ma perché figlio di Dio...
IL TEATRINO DEI BURATTINI (brevi racconti sulla famiglia, frasi sulla vita)
In una sera d’inverno, una semplice finestrella di legno e una tendina, pochi pupazzi di tela e un po’ di fantasia hanno saputo creare uno spettacolo "dal vivo", fatto di situazioni ordinarie e pur speciali, dove i bambini si sono potuti ritrovare.
Ecco un mondo popolato da personaggi molto più umani di quelli televisivi, disposti a creare relazione e partecipazione, inclini alla semplicità, capaci di educare alla sincerità...
Ecco un mondo popolato da personaggi molto più umani di quelli televisivi, disposti a creare relazione e partecipazione, inclini alla semplicità, capaci di educare alla sincerità...
NATALE E' BAMBINO (frasi e riflessioni sul significato del Natale e sulla vita)
"Papà, quanto manca a Natale?"
Da giorni ormai la domanda ricorre.
È attesa fervente di qualcosa di grande,
è allegra emozione per qualcosa che viene.
Natale è bambino, Natale è un Bambino,
fanciulla speranza di ogni cristiano,
momento speciale di ogni famiglia.
Lui ti sa immergere in sfumature di gioia,
tra alberi accesi, dietro vetri appannati.
Ti porta l’abbraccio della persona più cara
o l’amaro rimpianto di un affetto mancato.
Natale acuisce il sentimento interiore,
in questo periodo di preciso bilancio,
che segna l’utile o il disavanzo,
di nostri amori e familiari affetti.
Forse Natale non viene per tutti:
per chi vive da solo la sua sofferenza,
per chi si accontenta di qualche scarto d’amore
e sa che una festa non cancella gli errori.
Inizia l’inverno e il freddo ti prende,
avverti il bisogno di un calore più grande.
Ci si stringe vicini in auguri e parole
che colano calde nei buchi del cuore.
Da giorni ormai la domanda ricorre.
È attesa fervente di qualcosa di grande,
è allegra emozione per qualcosa che viene.
Natale è bambino, Natale è un Bambino,
fanciulla speranza di ogni cristiano,
momento speciale di ogni famiglia.
Lui ti sa immergere in sfumature di gioia,
tra alberi accesi, dietro vetri appannati.
Ti porta l’abbraccio della persona più cara
o l’amaro rimpianto di un affetto mancato.
Natale acuisce il sentimento interiore,
in questo periodo di preciso bilancio,
che segna l’utile o il disavanzo,
di nostri amori e familiari affetti.
Forse Natale non viene per tutti:
per chi vive da solo la sua sofferenza,
per chi si accontenta di qualche scarto d’amore
e sa che una festa non cancella gli errori.
Inizia l’inverno e il freddo ti prende,
avverti il bisogno di un calore più grande.
Ci si stringe vicini in auguri e parole
che colano calde nei buchi del cuore.
COS'È L'UOMO? - In cimitero d'autunno, la sera. (sul senso della vita e della morte)
Qui la domanda ricorre assillante: «Cos’è l’uomo?»
E che senso può avere il suo viaggio se non sa da dove viene e non ha una meta da raggiungere?
«Dimmi qualcosa tu! Fammi sapere, se puoi» - urlo in silenzio alla tomba che mi sta di fronte.
Mio papà, da quella foto, mi guarda, tranquillo, non parla. Ma quel suo mezzo sorriso sembra quasi dirmi qualcosa...
«Dimmi qualcosa tu! Fammi sapere, se puoi» - urlo in silenzio alla tomba che mi sta di fronte.
Mio papà, da quella foto, mi guarda, tranquillo, non parla. Ma quel suo mezzo sorriso sembra quasi dirmi qualcosa...
UN AMORE VOLATO IN CIELO (oltre la morte)
E’ verde la terra
del nostro piccolo mondo
quando è bagnata
da un affetto profondo
Vi affondano golose
le radici del cuore,
si disseta la vita
con l’acqua dell’amore.
Fioriscono i sogni,
profuma il sorriso,
l’affetto reciproco
crea il Paradiso.
Ma la natura è cinica
del nostro piccolo mondo
quando è bagnata
da un affetto profondo
Vi affondano golose
le radici del cuore,
si disseta la vita
con l’acqua dell’amore.
Fioriscono i sogni,
profuma il sorriso,
l’affetto reciproco
crea il Paradiso.
Ma la natura è cinica
VALORI... IN ECONOMIA
"Non se ne parla nemmeno di comprarla".
"MA IO VOGLIO QUELLA MACCHINETTA!!!".
"Costa troppi soldi, e non puoi pretendere tutto quello che vedi".
Le proteste e i pianti continui di mio figlio, oggi, non mi danno tregua, trascinandomi fino all’esasperazione. Deve ancora capire il valore del denaro e i sacrifici fatti per guadagnarlo. Mi viene un’idea...
"MA IO VOGLIO QUELLA MACCHINETTA!!!".
"Costa troppi soldi, e non puoi pretendere tutto quello che vedi".
Le proteste e i pianti continui di mio figlio, oggi, non mi danno tregua, trascinandomi fino all’esasperazione. Deve ancora capire il valore del denaro e i sacrifici fatti per guadagnarlo. Mi viene un’idea...
QUESTIONE DI ELEGANZA
La vera eleganza non si compra in boutique, né si ordina su misura. Viene dal cuore e profuma di grazia, cortesia e discrezione.
Viene dalla bocca con linguaggio pulito, in parole attente e prudenti.
A volte è autoironica, a volte sa fare silenzio.
Adorna le orecchie che sanno ascoltare pazienti.
Si riconosce negli occhi, chiari specchi dell’anima...[continua]
Viene dalla bocca con linguaggio pulito, in parole attente e prudenti.
A volte è autoironica, a volte sa fare silenzio.
Adorna le orecchie che sanno ascoltare pazienti.
Si riconosce negli occhi, chiari specchi dell’anima...[continua]
Piccole scelte di felicità
Continua a leggere in Pensierini... in famiglia
CAREZZE
[Pensieri e frasi sulla vita tratte dal libro Pensierini… in famiglia]
...Quando facciamo un complimento sincero, un elogio a qualcuno, oppure regaliamo un semplice sorriso, quando esaltiamo un aspetto positivo di un amico o lo incoraggiamo con un cenno della testa, allora gli doniamo una “carezza”.
Qualcuno, addirittura, ha fatto uno studio, seppur discutibile, per quantificare il numero di “carezze” necessarie per vivere bene e più serenamente. Ogni persona avrebbe bisogno di almeno tre “carezze” al giorno, meglio se di più.
Sapete quante invece ne riceviamo in media?
...Quando facciamo un complimento sincero, un elogio a qualcuno, oppure regaliamo un semplice sorriso, quando esaltiamo un aspetto positivo di un amico o lo incoraggiamo con un cenno della testa, allora gli doniamo una “carezza”.
Qualcuno, addirittura, ha fatto uno studio, seppur discutibile, per quantificare il numero di “carezze” necessarie per vivere bene e più serenamente. Ogni persona avrebbe bisogno di almeno tre “carezze” al giorno, meglio se di più.
Sapete quante invece ne riceviamo in media?
ALLA RICERCA DELLA FELICITA'
Sorrido, guardando i miei bambini che adesso dormono. Ormai è notte. È silenzio.
Stanchi, finalmente, ci mettiamo a letto. Mia moglie mi è vicina. Socchiudo gli occhi gustando la sensazione di tranquillità che mi dona la sua presenza, la certezza del suo affetto, la consolazione di una famiglia di cui mi sento parte.
Una delicata serenità sembra posarsi fragile su di me. Chissà, forse anche questa è felicità.
Molte volte ne ho immaginato i tratti, ne ho accarezzato il desiderio e, come ogni altro uomo, mi sono messo in sua compulsa ricerca.
La felicità è un sogno antico, un premio ambito, un’idea seducente. Corteggiata, lodata, difesa, pretesa, è stata più volte identificata in cose ideali o materiali, in tanti valori, diversi per ogni individuo, differenti in ogni tempo.
La vita è un’alternanza caotica tra gioia e sofferenza, serenità e sconforto, nascita e morte, allegri sorrisi e pianto disperato.
Vivere significa percorrere proprio quei sentieri obbligati, senza perdersi d’animo, con incessante e tenace speranza, piangendo quando necessario, ma anche afferrando e gustando, con coscienza, quei momenti felici che accarezzano delicatamente il tempo di ognuno.
La felicità qualche volta ci attraversa la strada, ne vediamo i segni, ma indecisi la lasciamo passare, sopraffatti dai nostri timori, dai nostri “se” o dai nostri “chissà cosa potrebbe succedere”, lasciandoci solo il sapore di un vigliacco rimpianto: sfuggono in tal modo amori e si perdono irripetibili occasioni.
Il più delle volte ci è seduta a fianco, velata di una bellezza semplice, con l’aspetto di una persona vicina, ma senza riconoscerla ci ostiniamo a guardare oltre, a desiderare altro.
La felicità è come un delicato fiore che sboccia solo nel terreno fertile della relazione, bagnato dall’empatia dei cuori, seccato dall’aridità della solitudine. Io credo non esista una felicità isolata.
L’uomo da sempre ne ha scrutato il volto per carpirne il segreto…
Le mie riflessioni continuano nel libro "Pensierini... in famiglia" in cui formulo qualche probabile e personale risposta. Ma la verità - come pure la felicità - non si trova mai da soli, va cercata insieme. Ho bisogno del tuo pensiero, di qualche semplice parola, per continuare a cercare, per continuare a scrivere.
Dove si può nascondere un pizzico di felicità? Dove si può trovare un riflesso di serenità?
Aggiungi un commento. Il prossimo libro, spero, sarà fatto anche di te.
Stanchi, finalmente, ci mettiamo a letto. Mia moglie mi è vicina. Socchiudo gli occhi gustando la sensazione di tranquillità che mi dona la sua presenza, la certezza del suo affetto, la consolazione di una famiglia di cui mi sento parte.
Una delicata serenità sembra posarsi fragile su di me. Chissà, forse anche questa è felicità.
Molte volte ne ho immaginato i tratti, ne ho accarezzato il desiderio e, come ogni altro uomo, mi sono messo in sua compulsa ricerca.
La felicità è un sogno antico, un premio ambito, un’idea seducente. Corteggiata, lodata, difesa, pretesa, è stata più volte identificata in cose ideali o materiali, in tanti valori, diversi per ogni individuo, differenti in ogni tempo.
La vita è un’alternanza caotica tra gioia e sofferenza, serenità e sconforto, nascita e morte, allegri sorrisi e pianto disperato.
Vivere significa percorrere proprio quei sentieri obbligati, senza perdersi d’animo, con incessante e tenace speranza, piangendo quando necessario, ma anche afferrando e gustando, con coscienza, quei momenti felici che accarezzano delicatamente il tempo di ognuno.
La felicità qualche volta ci attraversa la strada, ne vediamo i segni, ma indecisi la lasciamo passare, sopraffatti dai nostri timori, dai nostri “se” o dai nostri “chissà cosa potrebbe succedere”, lasciandoci solo il sapore di un vigliacco rimpianto: sfuggono in tal modo amori e si perdono irripetibili occasioni.
Il più delle volte ci è seduta a fianco, velata di una bellezza semplice, con l’aspetto di una persona vicina, ma senza riconoscerla ci ostiniamo a guardare oltre, a desiderare altro.
La felicità è come un delicato fiore che sboccia solo nel terreno fertile della relazione, bagnato dall’empatia dei cuori, seccato dall’aridità della solitudine. Io credo non esista una felicità isolata.
L’uomo da sempre ne ha scrutato il volto per carpirne il segreto…
Le mie riflessioni continuano nel libro "Pensierini... in famiglia" in cui formulo qualche probabile e personale risposta. Ma la verità - come pure la felicità - non si trova mai da soli, va cercata insieme. Ho bisogno del tuo pensiero, di qualche semplice parola, per continuare a cercare, per continuare a scrivere.
Dove si può nascondere un pizzico di felicità? Dove si può trovare un riflesso di serenità?
Aggiungi un commento. Il prossimo libro, spero, sarà fatto anche di te.
QUANDO È IN GIOCO IL FUTURO
Mi saluta ogni volta con quel suo sorriso sincero e gentile che, come gradito contagio, passa di bocca in bocca mettendo buon umore. La conosco ormai da qualche anno. È poco più che ventenne, ma ha modi educati e atteggiamenti discreti che si direbbero di altri tempi. Sogna una bella famiglia e desidera una casa tutta sua. Vive con entusiasmo il presente immaginando il futuro. È innamorata e ricambiata.
Con la sua naturale attenzione di sempre, mi chiede come stanno i bambini. Rispondo volentieri e poi domando di lei.
I suoi occhi però si abbassano e si fanno lucidi, la voce inciampa nella gola: «Non ci vado più da quel medico. Mi ha detto cose troppo brutte. Mi ha parlato di una possibile malattia degenerativa senza nemmeno una diagnosi certa; di sintomi invalidanti senza il conforto di una cura definitiva.»
Anche i miei occhi si abbassano abbattuti da quelle poche parole. Fissano a terra il suo futuro e i suoi progetti che sembrano contrarsi, schiacciati da un’opprimente e buia angoscia, fino ad implodere in un miope presente a cui è stata tolta la possibilità di guardare lontano.
È questa la nostra unica vita, non ci è concesso il bis. Ce la giochiamo tutta qui, sperando in un po’ di fortuna. E, invece, una salute definitivamente compromessa può far crollare ogni nostra precaria speranza, il senso della vita e ogni lusinga di realizzante felicità.
Così, si guardano gli altri andare avanti nel cammino ordinario della loro vita, mentre si è avvolti da quel disperato dramma che ferma il tempo e falcia i sogni.
È possibile sorridere ancora pensando al futuro? È possibile trovare serenità in certe difficili condizioni di vita?
Con la sua naturale attenzione di sempre, mi chiede come stanno i bambini. Rispondo volentieri e poi domando di lei.
I suoi occhi però si abbassano e si fanno lucidi, la voce inciampa nella gola: «Non ci vado più da quel medico. Mi ha detto cose troppo brutte. Mi ha parlato di una possibile malattia degenerativa senza nemmeno una diagnosi certa; di sintomi invalidanti senza il conforto di una cura definitiva.»
Anche i miei occhi si abbassano abbattuti da quelle poche parole. Fissano a terra il suo futuro e i suoi progetti che sembrano contrarsi, schiacciati da un’opprimente e buia angoscia, fino ad implodere in un miope presente a cui è stata tolta la possibilità di guardare lontano.
È questa la nostra unica vita, non ci è concesso il bis. Ce la giochiamo tutta qui, sperando in un po’ di fortuna. E, invece, una salute definitivamente compromessa può far crollare ogni nostra precaria speranza, il senso della vita e ogni lusinga di realizzante felicità.
Così, si guardano gli altri andare avanti nel cammino ordinario della loro vita, mentre si è avvolti da quel disperato dramma che ferma il tempo e falcia i sogni.
È possibile sorridere ancora pensando al futuro? È possibile trovare serenità in certe difficili condizioni di vita?
FEDE E TACHIPIRINA Dio e vita
Guardando il mondo dall’alto, a notte fonda, in una qualsiasi città buia e addormentata, è possibile scoprire almeno una casa con una finestra ancora illuminata, al cui interno una mamma e/o un papà si muovono attorno ad un bimbo bisognoso di cure. Ora in penombra, due di quei genitori non sanno di essere osservati. Ma stanotte mi è possibile vedere i loro profili e movimenti, ascoltare i loro mormorii, perché uno di loro sono io e quella casa è la mia.
Capricci o voglia di biberon? Fame o male al pancino?
Capricci o voglia di biberon? Fame o male al pancino?
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